Shatter, wax, crumble, e budder sono solo alcuni dei nomi utilizzati per indicare, nelle sue varie forme, il BHO, ovvero il Butane Hash Oil. Si tratta di un estratto di cannabis relativamente nuovo che si sta sempre più diffondendo nel mondo dei consumi, particolarmente nelle nazioni in cui la cannabis è legalizzata e regolamentata.
Cos’è però il BHO? A differenza dei prodotti più comuni, come la cannabis essiccata e l’hashish, il BHO presenta alcune peculiarità, tra cui principalmente il metodo di produzione. Il BHO è infatti il risultato di un processo di estrazione che prevede l’utilizzo di un solvente infiammabile, il butano, al fine di estrarre i principi attivi dai fiori di cannabis. Tale processo permette di avere un prodotto concentrato con un tasso di THC particolarmente alto, approssimativamente dal 54% fin oltre l’80% (la cannabis tradizionale è tra il 10-15%), e conferisce al BHO un aspetto peculiare. La scelta del butano come solvente è dovuta alla maggiore efficacia nell’estrazione dei principi, all’economicità e alla qualità del prodotto finale (in termini di effetti percepiti).
Come appare? Il BHO, in quanto cannabis concentrata, si presenta tipicamente come una densa resina appiccicosa dal caratteristico colore ambrato e dall’odore intenso (simile all’hashish). Il BHO può però assumere aspetto, consistenza, malleabilità e colore differenti in base ai metodi che vengono utilizzati per produrlo e per purificarlo dal solvente. Può di fatto presentarsi come una resina appiccicosa, miele cristallizzato, cera, olio, sottili lamine friabili, cristalli, ecc.; da qui i numerosi nomi con cui il BHO viene commercializzato.
Come viene prodotto?Il BHO può essere prodotto attraverso specifiche tecniche e strumenti in laboratorio ma negli ultimi anni si sta diffondendo, particolarmente negli USA e in Australia, la sua produzione in ambienti domestici; ciò a causa dell’apparente semplicità del processo di estrazione e del costo ridotto dei mezzi. Il processo più comune prevede il filtraggio del solvente in forma liquida (Butano), attraverso un tubo di vetro o acciaio, precedentemente riempito con cannabis essiccata e pressata. Il butano introdotto impregna la cannabis e dissolve sia il THC che altri composti idrofobici. Successivamente la soluzione di butano e THC esce dal tubo attraverso un dispositivo di filtraggio (o anche comuni garze mediche). Successivamente, per ottenere il prodotto concentrato, la soluzione è esposta a una fonte di calore che permette il progressivo smaltimento del butano e la formazione di una resina cristallizzata.
Come viene consumato? La sempre maggiore popolarità della cannabis concentrata ha introdotto metodi di consumo, terminologia, cultura, strumenti e componenti del tutto innovativi. La cannabis tradizionalmente viene mangiata o fumata tramite “joint”, bong o altri metodi di vaporizzazione ma quest’ultimi non sono molto efficaci per consumare il BHO; per i prodotti concentrati a base di cannabis, come il BHO, è preferito e molto comune, il metodo del “dabbing”. Il termine deriva da uno strumento specifico, il “dabber”, simile ad un pennello, fatto sia di metallo che di vetro, la cui terminazione è utilizzata per raccogliere e posizionare il quantitativo desiderato di resina di BHO. La resina così raccolta viene posizionata in una allocazione particolare, chiamata “nail”, simile al cratere di una pipa, collegata a una sorta di bong (il “rig”). I nails possono essere in vetro, ceramica, titanio o quarzo; questo perché devono essere resi incandescenti (elettricamente o tramite fiamma ossidrica) prima di posizionare la porzione di resina al loro interno. La resina viene quindi collocata con il dabber nel nail incandescente, poi quest’ultimo è opportunamente chiuso da un piccolo coperchio (detto “dome”) che trattiene il calore e il vapore. I fumi generati sono così aspirati dalla persona attraverso il “rig” (esattamente come avviene con i bong), che può contenere al suo interno acqua e un percolatore. Nonostante il dabbing sia il metodo d’elezione, il BHO può essere consumato anche tramite appositi strumenti di vaporizzazione, che regolano la temperatura evitando la combustione del prodotto, e tramite il classico fumare, allocando un sottile filo o porzione di BHO nello spinello o blunt.
Quali gli effetti desiderati e indesiderati? Quali i rischi? I consumatori di cannabis sembrano prediligere il BHO per diversi aspetti che sono percepiti come desiderabili. L’elevata concentrazione di THC contenuta in questo prodotto sembra rilasciare, a detta dei consumatori, un effetto particolarmente intenso e caratteristico rispetto i classici cannabinoidi, evocando un profondo stato di rilassatezza, euforia ed esperienze di alterazione della percezione e dello stato di coscienza. Inoltre i consumatori ritengono il consumo di BHO, in particolare tramite dabbing, sia più sano in quanto sono necessari pochi tiri per ottenere l’effetto desiderato. Nonostante tali aspetti, esistono però effetti indesiderati associati al consumo di BHO. Da un punto di vista fisiologico, la letteratura scientifica riporta che l’uso di BHO è collegato all’insorgenza di lesioni polmonari (polmonite, insufficienza respiratoria), tachicardia, ipertensione, perdita temporanea di coscienza, alterazioni cerebrali delle vie neurali serotoninergiche, stati allucinatori e nei casi più gravi insorgenza di psicosi. Le concentrazioni elevate di THC nel BHO sono inoltre, secondo la letteratura, associate a un aumento del rischio di dipendenza e assuefazione fisica, provocando intensi sintomi di astinenza al momento della cessazione. Da un punto di vista psicologico il consumo di BHO è comunemente associato all’aumento dell’ansia, paranoia, alterazione della capacità d’attenzione e instabilità dell’umore.
La ricerca sul BHO e i suoi effetti, sia ricreativi che nocivi per la salute, è ancora agli albori. Focalizzare l’attenzione e condividere conoscenze su questo peculiare e popolare tipo di sostanza è fondamentale al fine di promuovere consapevolezza dei consumi e prevenire, dove possibile, effetti nocivi sulla salute.