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Il DRUG CHECKING è una tecnica di identificazione e analisi delle sostanze psicoattive all‘interno dei contesti del consumo e in servizi dedicati, messa in pratica da operatori di riduzione del danno e tecnici di laboratorio. Oltre all’analisi chimica è prevista una restituzione ai consumatori delle informazioni acquisite, attraverso una consulenza individuale finalizzata a migliorare la consapevolezza della composizione e gli effetti delle droghe presenti sul mercato ed accrescere così la capacità di auto protezione e contenimento dei potenziali rischi.
In eventi quali rave party, festival o discoteche, gli operatori sono a disposizione di tutti con una postazione dove viene allestita un’area chill-out per potersi sdraiare e riposare e avviene la distribuzione di materiale informativo, acqua, succhi di frutta, preservativi, materiale per l’uso endonasale, siringhe, tappi per le orecchie etc. Inoltre, viene predisposta un’area con accesso riservato ai possessori di sostanza stupefacente che vogliono farla analizzare.
Il drug checking, denominato anche “PILL TESTING”, è nato in Olanda dalla metà degli anni 90 e si è poi diffuso in altri paesi europei (attualmente in Spagna, Portogallo, Francia, Slovenia, Svizzera, Austria, etc..), mentre in Italia solo recentemente è stato implementato su base formale grazie al Progetto Neutravel di Torino (https://www.neutravel.net), ed è presente in altre forme solo in piccole realtà grazie a gruppi di volontari/attivisti, cooperative. A livello istituzionale anche l’EMCDDA (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) ha prodotto un documento su opportunità e sfide di questo strumento di riduzione del danno.

Le tecniche utilizzate per un’analisi delle sostanze sono molteplici a seconda della sostanza da analizzare e della strumentazione e metodologie utilizzabili. Le due più importanti sono:

-TEST DI REAZIONE COLORATA, un’analisi rapida ottenuta attraverso l’uso di reagenti liquidi che si colorano in pochi secondi a contatto con determinate sostanze, permette di dare informazioni esclusivamente qualitative. È sufficiente una quantità infinitesimale della sostanza, che viene trattata esclusivamente dagli operatori e tecnici. Il campione assume una certa colorazione oppure non ne assume nessuna, determinando o meno la presenza del principio attivo della sostanza dichiarata dal consumatore, di cui ne viene individuata approssimativamente la concentrazione. Se compare un colore differente da quello corrispondente alla sostanza ricercata, si confrontano con i colori di altre sostanze e tagli più diffusi e pericolosi. Nel caso in cui non assuma alcun colore si è praticamente certi di essere in presenza di tagli o sostanze sconosciute e si sconsiglia fortemente l’assunzione della sostanza per evitare gravi rischi. I REAGENTI liquidi più comuni sono: Marquis, Mandelin, Mecke, Ehrlich, Liebermann, Folin, Simon’s, and Froehde.
-CROMATOGRAFIA, una tecnica che permette la separazione e purificazione di miscele (spesso complesse) di sostanze organiche e inorganiche. Il principio della tecnica si basa sulla differente tendenza dei componenti di una miscela a legarsi o meno ai materiali con i quali si svolge l’analisi, così facendo si riescono a separare e rendere fruibili per analisi i singoli componenti. In base al tipo di supporto utilizzato, esistono cromatografie su strati sottili (TLC o Thin Layer Chromatography) o colonne impaccate (HPLC o High Pressure Liquid Chromatography). La cromatografia permette di dare informazioni precise sulla qualità e quantità della composizione dei principi attivi presenti.
-SPETTROSCOPIA RAMAN, una tecnica non distruttiva in grado di identificare con precisione il tipo di molecola ricercata attraverso l’utilizzo di radiazioni elettromagnetiche che restituiscono spettri caratteristici (impronta digitale), da confrontare per sovrapposizione con quelli presenti nel database.

Le sostanze acquistate illegalmente contengono concentrazioni variabili di principi attivi che interagiscono tra loro, sostanze diverse da quelle dichiarate, e soprattutto non prevedibili prodotti di taglio. Per saperne di più puoi consultare sempre sul sito di Area 15 il nostro articolo: Come sono tagliate le sostanze.
L’analisi delle sostanze permette anche di osservare le tendenze e le dinamiche del mercato delle droghe e del consumo di sostanze illegali nonché riconoscere tempestivamente l’insorgenza di NUOVE SOSTANZE PISCOATTIVE (NSP).
Infatti, anche le NSP acquistate semi-legalmente via internet sono pericolose: false dichiarazioni ed errori di etichettaggio sono frequenti e senza un’analisi chimica non è possibile conoscerne la composizione e per ridurre i rischi è importante rispettare sempre le raccomandazioni di “safer use”.
I mercati dell’MDMA e dell’LSD, tra gli altri, sono notoriamente impuri. Alcuni degli adulteranti che sono stati trovati possono essere facilmente pericolosi o mortali, come ad esempio 25i-NBOMe e PMA.
Online sono pubblicate e consultabili GRATUITAMENTE le ultime allerte sulle sostanze in circolazione che è opportuno esserne a conoscenza, per esempio il progetto svizzero Danno.ch e il sito indipendente drugsdata.org
Nel 2019 la Regione Emilia-Romagna ha finanziato un progetto di riduzione del danno, puntando sul coinvolgimento dei consumatori attraverso strumenti di Self-Checking .
La messa a disposizione di test rapidi per l’auto-analisi della sostanza consente, infatti, alla persona di valutare la presenza di fentanyl e derivati (circa 50 volte più forti dell’eroina) e di adottare, di conseguenza, dei comportamenti protettivi per la propria salute.

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