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[su_spoiler title=”COSA COMPORTA LA COLTIVAZIONE DI CANNABIS?”]
La Cassazione in materia di stupefacenti, ha più volte espresso il concetto della coltivazione c.d. tecnico-agraria per definire l’attività su larga scala caratterizzata dalla “disponibilità di un terreno e da una serie di attività dei destinatari delle norme sulla coltivazione (preparazione del terreno, semina, governo dello sviluppo delle piante, ubicazione dei locali destinati alla custodia del prodotto).
Ipotesi assai differente rispetto alla coltivazione c.d. “tecnico-agraria” è la condotta modesta e rudimentale della coltivazione domestica in cui il soggetto si limita a far crescere in casa, in vasi sul terrazzo o nel giardino della propria abitazione, un esiguo numero di piante da cui è possibile ricavare un quantitativo di sostanza modesto che possa considerarsi posto in essere per l’esclusivo uso personale.
In questo caso la giurisprudenza maggioritaria chiarisce che “si esula dalla nozione di coltivazione tecnico-agraria di cui agli artt. 26-28 d.P.R. 9 ottobre 1993, n. 309″.
In tal caso, quindi, si è al di fuori del concetto di coltivazione di cui agli artt. 26-28 D.P.R. 309/90 Tale condotta deve essere però inclusa nel più ampio concetto di detenzione, punibile, se inequivocabilmente destinata all’uso personale, solo a livello amministrativo [/su_spoiler]
[su_spoiler title=”A QUALI RISCHI SI VA INCONTRO CONSUMANDO MARIJUANA DI CUI NON SI CONOSCE NULLA? COME SI PUÒ ESSERE SICURI DELLA QUALITÀ DELLA MARIJUANA CHE SI ACQUISTA? “]
La Cannabis è una pianta illegale e, in quanto tale, ne vengono pribiti il possesso, la vendita e la coltivazione. Stando così le cose, acquistare marijuana cercando di avere informazioni precise sul prodotto è cosa ardua: è difficile riconoscerne la qualità, la naturalezza e la potenza a prima vista; i venditori non hanno interesse a dare eventuali informazioni negative al riguardo e, comunque, per la questione dell’illegalità e per i numerosi passaggi di mano che la sostanza subisce prima di arrivare al consumatore, anche per i venditori stessi è difficile avere informazioni se non quelle che possono ricavare dal consumo.
Bisognerebbe farsi dare il maggior numero di informazioni possibili riguardo a potenza, provenienza e qualità della marijuana al momento dell’acquisto e consumarla prima in piccole dosi per capire il tipo di effetti che da al proprio corpo e poterla utilizzare al meglio, evitando di raggiungere stati indesiderati come potrebbero essere il “collasso” o la paranoia.
Nei numerosi passaggi di mano che la sostanza subisce dal momento della produzione a quello del consumo, è difficile anche rintracciare le varie manipolazioni che può aver subito; dai metodi di coltivazione alle sostanze da taglio utilizzate per aumentarne il peso.
In Italia la legge non consente di fare analisi sulle sostanze illegali circolanti e quindi di monitorarne la qualità e la purezza. Quindi i tagli sono la cosa a cui fare più attenzione quando si fuma cannabis, così come con le altre sostanze, poiché possono venire utilizzate sostanze innocue come lo zucchero nella marijuana o la paraffina nell’ashish, ma ce ne sono anche di molto dannose, che possono provocare gravi infiammazioni e lesioni all’organismo, come la sabbia o la fibra di vetro.
http://www.sostanze.info/domande/quali-sono-sostanze-taglio-della-marijuana-renderla-piu-pesante-intendo-kg-gr-ad-esempio
Alcuni consumatori riportano esperienze di “canne che scintillano” e di cenere cristallizzata in presenza di fibra di vetro. [/su_spoiler]
[su_spoiler title=”QUALI SONO LE CONSEGUENZE DEI MIX DI SOSTANZE? “]
Regola generale: non mischiare sostanze! Gli effetti che si manifestano dopo il consumo combinato di più stupefacenti sono difficili da prevedere e non sono necessariamente il risultato della somma degli effetti delle singole sostanze.
Attenzione: il policonsumo aumenta il potenziale di rischio delle diverse sostanze, oltre a quello di perdere il controllo e di far sì che l’uso che ne fai non sia più così consapevole.
Consigli:
• Se decidi di consumare un mix di droghe è raccomandabile che tu abbia prima sperimentato gli effetti delle varie sostanze singolarmente.
• Bevi molta acqua per ridurre il sovraffaticamento di fegato e reni.
• Evita di consumare alcool visto che altera gli effetti delle sostanze psicoattive. Ricorda: tutte le sostanze che si presentano sotto forma di polvere non sono sicure: non si conosce né la percentuale del principio attivo né quali siano le sostanze da taglio.
Combinazioni pericolose:
• Md e alcool: false credenze inducono a pensare che venga aumentato l’effetto dell’md, ad aumentare è invece la possibilità di un colpo di calore e le sensazioni di nausea e vomito.
• Cocaina ed alcool danno origine al cocaetilene, un metabolita farmacologicamente attivo che potenzia l’effetto euforizzante della cocaina. Esso aumenta il rilascio di dopamina, maschera gli effetti dell’ubriachezza ed aumenta i rischi di aritmia (fino alla possibilità di infarto o arresto cardiaco).
• Cannabis ed alcool possono provocare un improvviso abbassamento della pressione sanguigna che può causare svenimenti ed altre sensazioni negative, oltre ad incidere sulla capacità di attenzione, sul controllo motorio e sui tempi di reazione, riducendoli notevolmente.
• La Ketamina, se combinata con alcool, eroina, tranquillanti o oppiacei può portare perdite di conoscenza e nei casi più gravi a collasso cardiocircolatorio ed aumentare il rischio di arresto cardiaco. Mescolandola invece con lo speed nel cosiddetto “bittico”,o con speed ed md (“trittico”) va a creare una vera e propria bomba, un mix potente che disorienta l’organismo, alternando gli effetti opposti delle singole droghe mixate. Ancora, se la si mischia con l’alcool o con l’lsd si rischia il cosiddetto “bad trip”, che consiste in stati di ansia, tensione, angoscia, che, se non vengono superati, possono sfociare in crisi di panico o psicosi.
• Speed e cocaina è una combinazione che genera una concentrazione estrema di serotonina e dopamina nel cervello e sollecita fortemente il sistema cardiocircolatorio. Si rischia di incorrere in un’elevata disidratazione, tachicardia, irrequietezza interiore ed allucinazioni, prolungamento dello stato di down e depressioni. Se combinate con l’alcool, queste due sostanze producono un effetto stimolante ed inibitorio al tempo stesso, vengono ad essere fortemente sollecitati fegato e reni e si rischia di andare in ipertermia, dal momento che il sistema di termoregolazione va in tilt. Ancora, se combinate con lsd o funghetti allucinogeni si va incontro a rischi di ipertermia, di forti allucinazioni e paure, aumentando il rischio di collasso cardiaco.
Pensaci: mischiare sostanze non vuol dire solamente assumerne più di una nello stesso momento, ma anche nell’arco della stessa serata. Infatti, è uso comune di molti giovani d’oggi concludere la serata euforica e, per così dire, “anfetaminica”, con una fumata di oppio o di eroina per “farsi scendere” le sostanze eccitanti assunte nell’arco della nottata.
In ultima istanza è importante ricordare che anche l’uso combinato di medicine e droghe può risultare nocivo e pericoloso per la salute. Infatti, sia i medicamenti che le droghe hanno effetti a livello cerebrale e vengono scomposti nel fegato. Il corpo non è in grado di distinguere tra medicina o droga. Visto che il fegato è in grado di scomporre una sola sostanza alla volta, c’è il rischio che, qualora più sostanze vengono assunte, altre sostanze non vengano scomposte rimanendo troppo a lungo nel corpo, o viceversa, vengano scomposte troppo velocemente, prima che abbiano il tempo di agire.
Qualora prendessi dei medicamenti, chiedi al tuo medico curante quali possono essere gli effetti se assunti con sostanze stupefacenti. Non dimenticare che il tuo medico è tenuto al segreto professionale! [/su_spoiler]
[su_spoiler title=”DOVE FINISCE L’USO E INIZIA L’ABUSO? “]
Non esiste un confine netto tra uso e abuso di sostanze, dipende tutto dalla persona, dal tipo di sostanza utilizzata, dal tipo di consumo che ne fa e dalla situazione in cui lo fa. L’abuso può avvenire in una singola occasione, quando si assume una dose troppo alta di una sostanza, o se ne assumono troppe, fino a sentirsi male durante la stessa serata (vomito, collasso, perdita dell’autocontrollo, comportamenti eccessivamente alterati) o ad avere conseguenze nei giorni successivi (i “postumi” di una sbornia che creano nausea e malessere, i “down” di alcune sostanze pesanti che possono portare alterazioni dell’umore e delle capacità cognitive anche a distanza di alcuni giorni).
L’abuso può avvenire anche in un lasso di tempo più ampio; quando il consumo più o meno regolare di una sostanza in determinate circostanze porta a conseguenze negative: possono essere conseguenze di salute (tosse a causa di fumo di sigarette o marijuana, patologie legate all’abuso di alcol, problemi al setto nasale perché si sniffa), psicologiche (paranoia causata dall’abuso di marijuana, depressione dovuta a squilibri chimici indotti da alcune droghe sintetiche), nel proprio stile di vita (quando si perde il controllo dell’uso che si fa di una sostanza, e questa prende il sopravvento nella vita della persona).
Il confine tra uso e abuso resta comunque molto labile e legato alle particolari dinamiche di ogni singola situazione. Il consumatore dovrebbe avere una buona conoscenza delle sostanze che assume, per evitare di assumere comportamenti a rischio e di avere effetti collaterali spiacevoli; bisognerebbe poi stare attenti alle dosi e alla frequenza di assunzione delle sostanze, per evitare di perderne il controllo e subire gli aspetti negativi dell’abuso. [/su_spoiler]
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